Accade a Cagliari. Stop al cantiere di via Milano nel quale gli archeologi fermano gli scavi. La decisione è stata presa a quasi tre mesi di distanza dal ritrovamento dei resti di edifici medievali.
Una scoperta della quale per primi abbiamo dato notizia, aprendo un importante caso, scrivendo alla competente Soprintendenza che ieri ha imposto lo stop alla realizzazione del palazzo di via Milano 1.
Nel terreno acquistato dall’ingegnere inglese Patrick Head, figlio di pilota e socio di Frank Williams, “principe della Formula 1” , non si potrà costruire. Il motivo è semplice: l’impresario edile è andato incontro ad una scoperta importante per la quale, la Soprintendenza, teneva gli occhi puntati già nella fase di avvio degli scavi per la fondazione dello stabile destinato ad abitazioni e uffici.
Dal primo movimento delle ruspe, in quel terreno “che scotta” (seppure da sempre sia rimasto inutilizzato e invaso dalle sterpaglie), sono riemersi indizi di frequentazioni umane, e sono remote. Poi, ad appena un metro di profondità, sono riaffiorati “i resti di strutture murarie, alcune intonacate” avevamo scritto.
“Quel sito è di grande interesse – conferma ai mezzi di informazione Donatella Mureddu, funzionaria della Soprintendenza: sotto la costruzione medievale potrebbero esserci rovine di epoca romana” .
Le vestigia riportate alla luce potrebbero essere parte integrante della cittadella medievale sorta sul colle di Bonaria, ancor prima della nascita del Castel di Castro.
Nessuno però poteva sapere con esattezza che in quel fazzoletto di terra tra le vie Milano e Taranto, sul quale affiorava la viva roccia, si nascondessero testimonianze storiche di grande interesse sulle quali gli studiosi si stanno confrontando.
Un esempio basti. La costruzione del vicino Santuario risale a quando, il re d’Aragona conquistò la Sardegna scacciandone gli odiati pisani. Alfonso IV infatti, per ordine del re Giacomo, si accampò ai piedi del colle di Bonaria, da dove ebbe inizio l’espugnazione. E’ dalla cima panoramica della collina che partì la conquista della Sardegna con durissime battaglie.
Il progetto edilizio dell’ingegner Head termina qui, con l’amarezza dell’impresa che stava svolgendo i lavori di scavo. Tangibile la gioia dei residenti della zona di Bonaria, che a lungo hanno inviato petizioni al Comune di Cagliari e alla Regione per scongiurare la realizzazione di un nuovo palazzo, a pochi metri dalla Basilica di Bonaria e dall’adiacente necropoli.
“Speravamo nella realizzazione di una zona verde attrezzata, con giochi per bimbi, compatibile con il contesto storico” afferma Dino Carta, che risiede in zona.
“Ora, questa scoperta che si badi, era prevedibile, riaccende le nostre speranze“. Le associazioni culturali, ed il Gruppo Cavità Cagliaritane per primo, auspicano che il sito archeologico ritrovato sia reso tale, insomma valorizzato, ancor prima scavato dagli archeologi e poi aperto al pubblico magari in un’area verde e sia dichiarato appunto “d’interesse culturale”.
Spetterà alla Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici, organo periferico del Ministero, decidere in tal senso.
Il colle di Bonaria è stato luogo di sepoltura per nuragici, fenicio-punici e romani. Accolse una necropoli e insediamenti di epoca romana e medievale. E poi, nell’Ottocento, un camposanto divenuto monumentale.
Evidente “l’alto rischio archeologico” rivestito dalla collina che ora ci consegna in eredità i resti della sua cittadella medievale, a due passi dalla Chiesa settecentesca e dal preesistente Santuario della Madonna di Bonaria, protettrice di chi va per mare.
Speriamo che la Madonna possa vegliare anche sul tesoro archeologico ritrovato.
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