Un esposto al Comune per denunciare il gravissimo degrado in cui versano le tombe romane del colle di Bonaria. L’iniziativa è delle associazioni “Turisti per Cagliari” e “Gruppo Cavità Cagliaritane”, presiedute rispettivamente da Marcello Polastri e Angelo Pili. «È un peccato – se legge nell’esposto – che…>>. Nel fotoservizio interno.
<< E’ un peccato che queste eredità del passao – si legge nell’esposto congiunto depositato ieri – nello specifico i cubicoli funerari che i romani scavarono nella roccia, siano oggi ricoperti da cumuli di rifiuti. Pertanto ci appelliamo agli enti istituzionali preposti per la tutela e la salvaguardia di questi beni di inestimabile valore, affinché possano ritrovare il decoro che spetterebbe di diritto a un luogo-simbolo tra i più importanti e suggestivi della città >>. Da un articolo de L’Unione Sarda, del 19 Marzo 2009.
NCROPOLI ROMANA DI BONARIA
ABBANDONATA ALL’INCURIA DEL TEMPO E ALLE FOLLI MIRE DEI VANDALI.
Queste immagini lo documentano in modo inequivocabile…
Nei giorni scorsi, il Gruppo Speleo-archeologico Cavità Cagliaritane e l’Associazione Turisti per Cagliari hanno preso atto, con viva preoccupazione, che la Necropoli romana di Bonaria a Cagliari, accessibile da viale Cimitero, versa in un deplorevole stato di degrado e abbandono. Per questa ragione il 19 Marzo 2009, Marcello Polastri, Diego Scano e Angelo Pili del GCC e dell’Ass. Turisti per Cagliari hanno depositato un esposto al Comune di Cagliari. Destinazione: Assessorato alla Cultura e Assemblea civica.
Sperano, gli speleologi, che qualcuno metta un freno ai vandali e ponga rimedio ai danni causati alle sepolture del II secolo d.C. “E’ un vero peccato – si legge nel documento – che queste eredità del passato, nello specifico i cubicoli funerari che gli antichi romani scavarono nella dura roccia, sono ricoperti, quasi celati dai cumuli di rifiuti che affollano la succitata area monumentale”.
L’abbandono del luogo è rimarcato da un tappeto di rifiuti, cartacce, preservativi: una vergogna che spaventa grandi e ai piccini che – per trascorrere qualche momento di relax – accedono al “parco archeologico e monumentale di bonaria” così definito dal locale cartello esplicativo. In realtà l’amara sorpresa: è dietro l’angolo: nell’area archeologica che gode di panorami suggestivi, persone senza scrupoli hanno divelto le staccionate e le recinzioni protettive dei sepolcri romani, accanendosi (con pesanti massi visibili “in situ”) sui vetri infangati e ormai infranti, che giacciono nel fondo che attorno ai monumenti sotterranei. E’ grave il rischio per quanti vi transitano…
In questo conteso si segnalano vistosi danni all’arredo urbano del luogo: numerose panchine di ferro si presentano rotte e arrugginite, gli elementi lignei che dovrebbero proteggere le tombe sono danneggiati e ricoperti di scritte spray, e salta agli occhi l’assenza di innumerevoli lastre di pietra appartenute alle passerelle che si snodano tra le locali emergenze archeologiche.