Il servizio proposto dalla startup italiana Duing è l’ultima frontiera del crowdsourcing creativo: uno spazio digitale di innovazione dove giovani ed aziende si incontrano per collaborare e co-creare.
Milano: barista, pizzaiolo, babysitter. Solo alcuni dei classici lavoretti occasionali in cui i ragazzi si imbattono durante gli anni universitari o appena dopo la laurea.
Duing ribalta lo scenario attuale permettendo ai ragazzi di arricchire il proprio curriculum con progetti di alto profilo in co-creation con le aziende, ed essere remunerati. Duing, allo stesso tempo, supporta anche le imprese. Per quest’ultime significa infatti digitalizzazione, creatività e autenticità, facilitate dalla collaborazione con le nuove generazioni.
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Da un lato abbiamo 19 milioni di studenti in Europa, 40% dei quali lavorano part-time durante gli studi, dall’altro il mercato del crowdsourcing che sta crescendo esponenzialmente, cambiando il modo in cui le aziende si relazionano ai propri consumatori.
Il modello, che si è rivelato essere vincente a livello internazionale,viene riproposto da Duing e declinato con una novità assoluta: riservare l’accesso alla community (ovvero al crowd) soltanto a studenti universitari e neolaureati (under 28). Una scelta importante volta a garantire autenticità ed un alto livello di innovatività e creatività dei progetti, assicurando alle aziende la possibilità di creare un legame diretto con un target estremamente importante e complesso.
L’INTERVISTA. “Crediamo fortemente che i giovani talenti possano e debbano esser motore creativo delle aziende e la nostra missione è quella di facilitare la collaborazioni tra i ragazzi e le imprese” – spiegano i tre founder Andrea Zangiacomi (27 anni), Angelica Peretti (26 anni) e Saverio Mirto (26 anni) – “Abbiamo pensato a Duing come uno spazio dove le aziende possano connettersi con i talenti più giovani per raccogliere intuizioni, contenuti e innovazioni che avranno un ruolo cruciale nel loro futuro successo.
Sappiamo che per sostenere la nostra società dobbiamo confrontarci con la sfida generazionale che è in atto: non solo creando nuovi posti di lavoro, ma creando uno scopo comune, genuino e rinnovato”.
LA STARTUP iscritta all’albo delle startup innovative e incubata presso Speed Mi Up, l’incubatore di Università Bocconi e Camera di Commercio di Milano ha un team italianissimo e determinato – “Iniziamo da Milano perché è nel nostro DNA e perché vogliamo valorizzare i talenti del nostro paese ma puntiamo a crescere in fretta. Già dall’anno prossimo voleremo in altre città europee: sappiamo che i ragazzi hanno voglia di mettersi in gioco e che le aziende sono pronte a raccogliere la sfida” concludono i tre founder.