Quelle di Piscinas figurano tra le più grandi d’Europa. Composte da sabbia finissima sono come un’immensa montagna in continuo movimento. Parliamo oggi delle dune della Sardegna.
Anche Teulada custodisce un’area di bianche dune sabbiose. A grana molto fine, la loro sabbia conferisce all’acqua anche grazie ai raggi solari, intensi riflessi d’azzurro con auree sfumature cangianti.
LE DUNE di Teulada si innalzano dietro le belle spiagge della zona per 20 o 30 metri, per poi scomparire laddove la tipica macchia mediterranea le ricopre.
Ma le più belle dune della Sardegna sono situate anche altrove…
Lungo l’arenile della Costa Verde, denominate “di Piscinas“, troviamo un deserto finale lungo diversi chilometri, e che raggiunge i 100 metri d’altezza. È uno spettacolo di madre natura.
A pensare che queste dune dette “di Piscinas”, e poste a breve distanza da Arbus, vengono definite “vive”. In effetti a modellarle facendole diventare più alte o più basse, sono i venti. Soprattutto quello di maestrale. Il suo lavorìo è costante!
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Quelle sarde assomigliano per alcuni aspetti alla gigantesca duna di Pilat in Francia, situata nel dipartimento della Gironda in prossimità del bacino di Arcachon: ben 2.700 metri di lunghezza, 500 di larghezza, circa 120 metri d’altezza.
Sono le più alte d’Europa, seppur di poco rispetto a quelle sarde di Piscinas.
Su Piscinas GLI ESPERTI sostengono che si sarebbero formate “con” e “su” una “colmata” di detriti portati verso il mare dai corsi d’acqua della zona. Dal Rio Naracauli e dal Rio Piscinas per l’esattezza.
E poi LA SABBIA GIALLO OCRA sospinta dal vento avrebbe fatto il resto.
La chioma delle dune di Piscinas è rada, composta da una vegetazione spontanea di sparto pungente, dalla carota spinosa e dai gigli di mare.
La sabbia non finisce mica qui. Infatti non è solo quella che forma le dune, non è soltanto quella montagna coperta dal verde.
Lo attesta anche l’immagine sottostante che, date le sfumature, ci lascia intravedere e anche immaginare, l’immensa presenza di sabbia sott’acqua.
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I piedi della montagna “vivente” ed in continuo movimento, sono come a mollo.
Più le dune si spingono lontano dal mare e più, verso l’interno, troviamo ginepri secolari, lentischi e olivastri.
Piante tipiche della Sardegna che sempre in zona formano macchioni e interi boschi.
È un paesaggio verde nell’oro bianco del deserto dunale, amato anche dai cervi che le risalgono ed al calar del sole, si spingono sino al mare. Non capita tutti i giorni di trovare deserti o montagne di sabbia lambiti dal mare.
Quelli sardi e quell francesi ci offrono dunque due eccezioni.
Nei mesi estivi, mentre le spiagge sarde di PISCINAS accolgono i bagnanti, capitano avvenimenti curiosi.
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Le tartarughe marine di tanto in tanto escono dal mare per deporre le loro uova. Ad accoglierle è la sabbia dunale che conserva i suoi segreti da raccontare: carrellini minerari abbandonati. Attestano che in zona erano attive le miniere; i relitti sommersi, stavolta in fondo al mare, potrebbero svelarci altre storie.
Quella di una nave inglese carica di piombo ad esempio, che armata di un cannone riposa sott’acqua, alle pendici sommerse del deserto di sabbia. Nel cuore della Sardegna.