4 settembre 1904: fuoco sui minatori sardi

Era il 1904. Nella Sardegna sud occidentale esisteva una cittadina mineraria ribattezzata con il nome de la «petite Paris», la piccola Parigi. Si trattava di Buggerru il cui soprannome de la piccola Parigi è legato al fatto che i dirigenti minerari, trasferitisi in quel borgo con le loro rispettive famiglie, avevano ricreato un certo ambiente culturale.

In quel luogo, dove le case erano state costruite sul declivio della montagna, sospese tra mare e cielo, i francesi vivevano nel lusso e frequentavano spazi ricreativi ad essi riservati. Era  evidente che le disuguaglianze con il resto dei locali, ben presto furono  sotto gli occhi di tutti. Fin qui tutto bene, o quasi.

FU IL PEGGIORAMENTO del trattamento che i datori di lavoro riservarono ai minatori, oramai stanchi per i turni in miniera massacranti, culminò con uno sciopero clamoroso. Dal canto loro, i lavoratori erano oramai provati dalle imposizioni dei padroni e capi-miniera senza scrupoli. Si lamentarono anche per il nuovo orario di lavoro, che sarebbe entrato in vigore di lì a poco, il 1 settembre 1904, contrariamente alle loro rimostranze.

Su 5000 abitanti, furono ben 2000 i minatori che diedero vita alla protesta. Per renderla ancor più clamorosa scelsero proprio la giornata di domenica. Scesero in piazza e presentarono le loro istanze, urlando a gran voce, rivolgendosi agli amministratori della società che per l’appunto gestiva le miniere del paese.

La Societé des mines de Malfidano di Parigi, sede operativa in Sardegna (già  a Buggerru), era amministrata da dirigerti particolari. Basti pensare che questi, per tutta risposta agli scioperanti, chiesero l’intervento dell’esercito.

Si udì una sassaiola, alla quale seguirono per tutta risposta venti spari.

I MILITARI fecero fuoco sugli operai, tre minatori caddero a terra e morirono poco dopo, raggiunti dai proiettili sotto le urla disperate delle loro mogli e dei loro figli. Si chiamavano Salvatore Montixi, Felice Littera e Giustino Pittau.

Altri minatori rimasero feriti. Circa una dozzina.

FATTI TRISTI, sconvolgenti, accaduti il 4 settembre 1904. Quella che sarebbe dovuta essere una domenica di sole e di fine estate, si macchiò di sangue, assunse perfino il colore del lutto. Passerà alla storia come la data di un eccidio: l’Eccidio di Buggerru, per il quale verrà proclamato il primo sciopero generale in Italia.

Grandi lavoratori i minatori sardi. Basti pensare che hanno contribuito a creare l’Italia che lavora, versando sangue e sudore per difendere diritti importantissimi. Non andrebbero mai calpestati o zittiti, peggio ancora, a colpi di fucile.

Marcello Polastri

 

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